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Vecchie storie .... di vita.


di tea782002
11.01.2018    |    974    |    0 9.8
"Sono pronta a pagarne le conseguenze ma se non lo faccio impazzisco"..."
Incredibile era successo per davvero. Una follia mi aveva confessato. Eternamente fidanzati, una profonda crisi di coppia a cui non riuscivo a dare nessuna spiegazione. Eravamo stati lontani 40 giorni. Lei era tornata dai suoi dalla città dove studiava all'università al suo paese d'origine, un breve periodo in estate, ma solo per lasciarli contenti e giustificare una vacanza insieme a settembre.
Che noia mi diceva quel mese di agosto. Passava sempre le stesse giornate: tutta casa, liti con sua madre, visite parenti anche loro in vacanza, amiche frustrate e qualche corsetta tardo pomeriggio per restare in forma.
Ma con chi vai a correre? Le chiedevo quando la sentivo al telefono.
Sempre con Fede, la sua amica del cuore (naturalmente) ..... e con Pippo, le scappò una volta, tutti insieme.
Scusa ma chi è Pippo?
Non lo conosci, rispose, è un amico di mio cugino che è venuto a fargli compagnia per il periodo estivo.
Figurati. Finito li.
Arriva settembre. Partiamo, andiamo in vacanza. Mare. Malgrado i posti meravigliosi, risulterà una vacanza scialba, si litiga tanto e si scopa poco e male. Ma si scopa in fin dei conti.
Le liti stranamente peggiorano al rientro. Per tutto, per banalità. Il sesso subisce un diradamento sempre più evidente. Quando capitava notovo cose strane, fuori sacco (tipo mi chiedeva di non usare preservativi, o di venire sulle tette). Boooo.
Non riesco a capire e nemmeno a rassegnarmi. Andammo avanti così per mesi, sempre più in basso e quando decisi di dare un taglio, di prendere tempo anche pronto a far finire tutto ..... eccomi in macchina.
Allora le dico. "Non possiamo andare avanti così. Meglio se ci lasciamo. È dura ma è meglio"
Scoppia in un pianto a dirotto. "Non voglio. Sono arrabbiata per come è andata l'estate. Credimi la colpa non è tua".
"Che vuoi dire? "
"Sai sono stata in crisi. Questa estate, per rabbia e noia, ti ho tradito e ce l'ho con me per averlo fatto. Sono convinta che l'unico modo per andare avanti è confessarlo e chiederti di perdonarmi. Sono pronta a pagarne le conseguenze ma se non lo faccio impazzisco" .
Sono rimasto senza parole, sinceramente non me lo aspettavo. Non la facevo capace di questi gesti. Noi gli eterni fidanzati, contro tutto e tutti. "Con chi le ho chiesto"
"Inutile non lo conosci" .....
"Come non lo conosco? Ma se conosco tutti i tuoi amici ....." . Improvvisamente le dico: "scusa mi ricordi il nome di quello con cui andavi a correre?"
Pianti a singhiozzi .... avevo indovinato.
"Hai una solo occasione per raccontarmi tutto" le dissi.
E lei iniziò il racconto.
"Sai andavo ogni giorno a correre con Fede. Un pomeriggio per impegni Fede ha disdetto, così sono andata, ancora in tenuta da corsa, a trovare gli zii, che erano venuti dalla città per trascorrere le vacanze in campagna. Oltre i miei zii trovai Pippo, un amico di un mio cugino, che era venuto per fargli compagnia dato che era in sedia a rotelle per una brutta frattura ad una gamba e contemporaneamente studiare in santa pace per preparare un esame.
Sentendomi parlare, dopo un po, mi si avvicina Pippo e mi dice: "Vengo io, se vuoi, a correre con te." Gli zii e mio cugino contenti mi convinsero ad andare, preoccupati che Pippo si annoiasse troppo, anche perché ero già in tenuta da corsa.
" Vabbene gli dissi". Salimmo in moto e andammo nella pista di atletica al campo sportivo. Almeno così credevo. Pippo invece cambiò percorso e andò su in collina, dove c'era una pista in terra battuta che aveva scoperto tra i boschi.
"Un posto sicuramente più bello" mi disse. (Vero, ma più isolato). Andammo la prima volta. Pippo era un tipo simpatico, intelligente e con un fisico asciutto da atleta. Ci divertimmo, parlando du tutto e subito si e' prenoto' per il giorno successivo. "Vengo con voi, se non vi dispiace" disse.
"D'accordo" risposi. Solo che anche il giorno dopo Fede mi diede buca, nuovamente.
Andammo di nuovo da soli a correre. Stesso posto, stessa collina, stesso sentiero, solo che allungammo un pochino, per arrivare in cima dove c'era un casale abbandonato. Appena arrivati, notai una vista bellissima sulla valle. Ci guardavamo senza dire una parola. Decidiamo di metterci su un ripiano sotto una quercia, per un po di esercizi.
Tenne i miei piedi per fare addominali . Tenni i suoi piedi per fargli fare addominali .... solo che alzando gli occhi notai un rigonfiamento, era il suo pene in erezione. "Guarda che effetto mi fai". Mi prese la mano e me la portò sul pene. Lo feci uscire lateralmente dai pantaloncini e rimasi a guardare, imbarazzata e incuriosita da quel pene cosi diverso dal tuo (in che senso?). Non capivo nulla, mi girava la testa. Mi muoveva la mano ma poi iniziai a masturbarlo da sola, subito velocemente, e ci mise veramente poco a venire, schizzandomi mani e braccio. Si giustifico' dicendo che era in astinenza da un bel po. Io sono scappata di corsa, spaventata per quello che avevo fatto."
Le dissi : "E' finita così? "
"E' stata una notte insonne. Ho ripensato a quello che era successo. Ero mortificata, ripensavo a quello che era successo, ma il pensiero di quel pene in erezione, continuava a eccitarmi e cosi mi sono masturbata". Il giorno dopo volevo scusarmi con Pippo, dirgli che ero una persona diversa, che non ero in me.
"Il giorno dopo ho dato buca io a Fede, dovevo vederlo da solo" .
E io: " E siete andati a correre?"
Mi rispose: "A correre no, siamo andati direttamente in collina al casale, dovevo chiarirmi, parlare, scusarmi".
Continuò il racconto.
"Eravamo in tenuta da corsa, dovevamo dare a tutti una giustificazione delle nostre assenze (Praticamente senza nulla addosso).
Appena arrivati, scesi dalla moto, non mi ha fatto nemmeno dire una sillaba e mi ha sdraiata sul terreno. Mi ha abbassato velocemente i pantaloncini e mutandine e direttamente iniziò a leccarmi la figa. Mi laccava tutta dentro, fuori, anche il buchino (testuali parole). Mi è mancato il fiato, ero eccitata in un modo inverosimile. Mi mordeva le labbra, mi metteva tutta la vagina in bocca e quando ha iniziato a succhiarmi il clitoride ho messo poco a venire. Ha voluto succhiare tutto, era troppo buono il mio sapore mi ha detto"
" Poi si è abbassato lui i pantaloncini da corsa e io ho iniziato a masturbarlo. Dolcemente mi ha abbassato la testa, per farmi notare quanto era duro. Il grande era lucido, tutto in evidenza. Mi ha spinto in basso e lo ho assecondato. Dopo quello che aveva fatto a me, mi è sembrato giusto prenderlo in bocca e succhiargli il pene (pompino , gli hai fatto un pompino gli gridai). Piangeva e diceva di si con la testa. Non riuscivo a farlo venire . O meglio, credo avesse in mente altro. Infatti, dopo avermi distesa, mi ha allargato le gambe e, dopo avermi strusciato il pene nei miei umori, mi ha penetrata. E' entrato dolcemente in un sol colpo. Ero piena di lui, fino in fondo. Lo avevo sopra con la sua lingua ovunque. Sul collo, in bocca, nei capezzoli. Me li mordeva e me li succhiava.
Solo che stare a terra era fastidioso. Con i colpi di bacino mi duoleva la schiena, in estate la terra era molto dura. Le spalle s fregavano a terra dove c'erano anche pietre. Il dolore mi distraeva. Inoltre io non venivo, e tanto meno lui era intenzionato a farlo.
Siccome aveva capito che non potevo continuare in quel modo mi fece alzare , mi ha girato e mi ha preso da dietro."
"Come da dietro?"
"Da dietro, ma era in piedi. Insomma in piedi piegata a 90 gradi." E li i pianti continuavano che non vi dico.
"Poi gli ho fatto notare che era senza preservativi, ma non si fermava, era troppo preso. Lo sentivo godere. Mi sono staccata (ha detto esattamente così) mi sono inginocchiata e ho ripreso a fargli un pompino. Stavolta è venuto, e siccome non potevo sporcare la magliettina ho ingoiato tutto. Mi dispiace. "
"Ti dispiace cosa, dimmi, .... ti dispiace che a me non lo ha mai voluto fare?"
Oggi dico. Avranno finito per quel giorno ... invece no.
"Avevamo tempo. Potevamo stare fino al tramonto (era estate). Siamo rimasti abbracciati per un bel po."
" In pratica per riprendervi dalle fatiche" dico io.
"SÌ, mi risponde. Ma prima di andare, l'abbiamo fatto un'altra volta."
"Cosa ?" le dico.
"Pippo continuava a baciarmi, a toccarmi e strizzare un po le tette, ad accarezzare i peli del pube e a stuzzicarmi un il clitoride. Appena mi sono bagnata ed eccitata si è disteso di spalle, ma ha fatto salire sul petto e abbiamo iniziato a fare sesso orale.( Conoscendo il posto dove erano, un 69 con vista mozzafiato, in tutti i sensi). Stavolta è durata un bel po di tempo, e siamo riusciti a venire insieme. Ho ingoiato di nuovo, mi sembrava giusto, e ho tenuto il suo pene in bocca fino a quando si è ammosciato. ".
La confessione è continuata con la descrizione di quello che è successo nei giorni successivi.
Fede era stata avvertita e si era tirata in disparte (l'unica cosa che avrebbe detto all'amica era di stare attenta, di non fare cose di cui si sarebbe in futuro pentita. Io ancora oggi quando la guardo mi sembra di leggerle in mente il fatto che lei sa ..... tutto).
Per il resto ...... La solita routine, ma meglio organizzata. Si sono dotati di materassino (lasciato sul posto), completo anche di tovaglia da mare, preservativi giustamente comprati nel paese vicino, acqua e fazzoletti imbevuti e profumati per pulirsi (facevano troppo odore di sesso).
Mi ha descritto anche come lo hanno fatto.
"La solita posizione da missionario. A cavallo sopra di lui, come lo faccio con te. A pecora, come lo faccio con te.Mi ha messo il pene fra le tette".
"E NO, questo con me non lo hai fatto"
" Scusami avevo dimenticato."
"Ed è venuto?"
"Si, improvvisamente ed involontariamente si ma schizzato il viso, non si è potuto muovere per spasmi del piacere e io scansare con lui sopra". (Come no poverino, preso alla sprovvista, le avrà imbrattato anche i capelli).
Le mie domande sono state precise , volevo farmi male.
Quante volte l'avete fatto? Una decina di volte, ..... bene a 2 orgasmi a volta, venti orgasmi..... no amore, non li ho contati tutti e non sempre erano due. (E sti cazzi.)
Ti è venuto dentro ...... si, ma con i preservativi. Tranne una volta (che vi dirò).
Chi c'è l'ha più grosso ..... vuoi che te lo dica? ..... grazie no.
Hai avuto orgasmi vaginali (io non sono mai riuscito) ..... si, ma non so perché .... io si.
Ti piaceva ingoiare il suo sperma ..... si, un sapore nuovo, lo facevo per non sembrare una sprovveduta, lo sai non lo avevo mai provato.
L'hai preso dietro. Silenzio. E su mia insistenza, appresi che ......
"Ma come io non mi sono mai potuto nemmeno avvicinare, nemmeno con un dito."
"Sai un giorno ha portato un tubetto strano .... "
Si, signori e signore che leggete. Mi ha raccontato che in uno di quelli sapevano essere uno degli ultimi giorni, il caro Pippo, si è presentato con un bel tubetto di vasellina nuovo di farmacia.
"Aveva provato, in realtà faceva dei tentativi, appoggiava il pene all'ano e provava a farsi strada, entrava appena appena un pochino, ma si fermava perché gli dicevo che provavo troppo dolore. Il fatto che gli avevo detto che da lì ero vergine, e sapere questo lo aveva fatto impazzire dalla voglia."
Ed è stato così che ho scoperto nei particolari come può essere felice un uomo che svergina il sedere di una ragazza.
"Sì è portato tutto occorrente. Aveva tutto il tempo a disposizione. Prima ha iniziato con un dito, poi il pollice, e poi il cazzo. Era molto attento e dolce, usava parole dolci, mi leccava dietro e mi descriveva in anticipo quello che avrebbe fatto. Il pene era senza preservativo (naturalmente), ben lubrificato, anche l''ano era lubrificato e tranquillamente, mentre lei si allargava le chiappe con le mani, e' entrato e le è venuto dentro.
Poi si è dedicata a pulirlo, perché aveva sanguinato un pochino. Credimi non son potuta andare in bagno per 24 ore e avevo difficoltà a sedermi (ti credo, stronza)"
Unica consolazione per me ..... è durato poco e non l'ha entrato tutto. Quanto? Circa metà, sono riuscita a convincerlo a fermarsi.
Non è consolazione per me sapere che lui ha urlato dal piacere quando è venuto e che le ha descritto anche che le condizioni del suo ano a fine amplesso (non puoi vedere ma ti è rimasto aperto e largo, mentre continuava a fare entrare le ultime gocce di sperma).
Mi ha anche raccontato l'addio. Il giorno prima di partire in vacanza con me. Siccome le stava per arrivare il ciclo, il buon Pippo sapendolo, da bravo studente di medicina, ha pensato anche che valeva la pena di farlo comunque con la variante di venirle dentro senza protezione, tanto i pericoli di rimanere incinta erano nulli.
"E' stata una sensazione strana sentire quel liquido caldo nella vagina. Dopo siamo rimasti fermi, con lui dentro me, mentre ci stavamo dicendo addio"
Solo che io mi sono sorbito 5 giorni di ciclo in vacanza. Ma credo che poi sia essere il male minore.
Volendo riepilogare cosa gli ha fruttato la vacanza a Pippo?
Sicuramente tante belle scopate di cui andare fiero con gli amici e tante medaglie per essere riuscito per la prima volta: a fare ingoiare il suo sperma, per aver sverginato il sedere, per aver fatto la prima spagnola con schizzo in faccia, aver messo il proprio sperma direttamente in vagina ...... tutto questo alla mia ragazza.
Mi ha detto che al ritorno delle vacanze lei lo ha cercato, ma Pippo l'ha mandata a quel paese perché era innamorato della sua ragazza. Si erano solo divertiti. Avrebbe fatto meglio a ritornare dal fidanzato (cioè io).
Io che non avevo capito niente e siccome erano passati molti mesi, l'ho perdonata, siamo andati avanti, siamo ancora insieme. Sono passati 25 anni.
P.s. In realtà la prima confessione è stata molto sommaria. Gli approfondimenti sono arrivati da racconti successivi, fatti su mia insistenza. Ancora oggi la cosa mi rode, e mi chiedo come mai siamo rimasti assieme, come ho fatto a perdonare. Ho tentato di rendere pan per focaccia, ma mi sono tirato indietro sempre. AIUTATEMI A VENDICARMI.

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